“Mi ricordo che una paziente aveva talmente paura di perdere i capelli che decise di seguire una terapia meno efficace per il tipo di malattia che aveva pur di di non dover affrontare quel momento. Sinceramente non credo ce l’abbia fatta”.
Queste sono le parole di Francesca, Infermiera U.O. di Oncologia dell’Ospedale di Lugo e niente come una frase del genere può farci comprendere quanto salvaguardare i capelli, non sia solo una questione estetica, ma significa alleggerire il percorso di cura delle pazienti oncologiche da un ulteriore carico emotivo.
La perdita dei capelli durante i trattamenti chemioterapici, infatti, viene spesso considerato un problema marginale ma in realtà ha un impatto profondo sul benessere e la stabilità emotiva della donna, già resa fragile dalla diagnosi e dalle cure. Salvare i capelli delle donne in terapia è possibile, grazie ad un dispositivo rivoluzionario, il Paxman Scalp Cooler.
Si tratta di un dispositivo che combatte la caduta dei capelli causata dai trattamenti chemioterapici. Si tratta di una cuffia in silicone morbido in grado di mantenere la temperatura del cuoio cappelluto a -4°. Viene applicato sulla testa della paziente prima, dopo e durante la somministrazione del trattamento. Il freddo provocato dal casco induce i piccoli vasi sanguigni che irrorano il bulbo a restringersi. In questo modo la quantità del farmaco che raggiunge i capelli è nettamente inferiore e con essa gli effetti collaterali.
“Quando i medici mi hanno proposto il casco refrigerante ho accettato più per assecondarli che per reale convinzione nella sua efficacia: mi sono dovuta ricredere. Il Paxman mi ha permesso di vivere una vita normale e mantenere il mio percorso di cura in una sfera più intima e privata: ho potuto evitare di rendere conto agli altri di quello che stavo sopportando, di subire sguardi indiscreti, di essere considerata una malata senza speranza. Preservare i capelli durante le terapie è molto importante, perché è doloroso guardarsi allo specchio e non riconoscersi. La sensazione di freddo a volte può essere un fastidio, ma visti i risultati conviene resistere: e comunque ci sono anche le infermiere accanto a noi, a coccolarci”.
Francesca, paziente oncologica
L’Istituto Oncologico Romagnolo ha già contribuito a dotare le Oncologie di Lugo e Faenza di due caschi refrigeranti, che hanno permesso di evitare la caduta dei capelli a più del 60% delle pazienti che l’hanno testato. Sull’onda di questi risultati, lo IOR, grazie al supporto e alla generosità di tutta la cittadinanza, vuole destinare un casco refrigerante anche all’IRST di Meldola, all’oncologia di Cesena e a quella di Rimini.