In barca contro la malattia: “Aiuta i pazienti oncologici”

Fine settimana a contatto con il mare insieme alla fondazione Grande Giù. Lezioni e un’uscita al largo in collaborazione con il Circolo velico ravennate.

fondazione Grande Giù
Il Resto del Carlino

Fine settimana a contatto con il mare insieme alla fondazione Grande Giù per l’umanizzazione della cura in oncoematologia che promuove un’esperienza di vela funzionale in collaborazione con il Circolo velico ravennate.

“Oggi le lezioni saranno dedicate più alla teoria mentre domani, tempo permettendo, faremo un’uscita in mare – spiega Giuliana Gemelli, presidente della fondazione –. È il secondo anno che facciamo questa esperienza, resa possibile da un team competente e attento: a bordo abbiamo l’istruttore di vela Lello Sansone e la psicoterapeuta Alessandra Gorini. Il termine ‘vela funzionale’ è stato coniato proprio da Sansone e Gorini e racchiude l’idea che la pratica della vela, insieme a un percorso di supporto psicologico, possa essere funzionale al benessere di chi ha una fragilità fisica o psichica”.

Grande Giù è diventata una fondazione nel 2023 ma era nata come associazione già nel 2011 a seguito della scomparsa di Giulia Gemelli Gramellini, giovane affetta da una malattia ematologica con la passione per lo sport e gli animali. Giulia era una velista e gareggiava nei campionati regionali di equitazione, così la madre Giuliana Gemelli ha raccolto il suo desiderio di alleviare le sofferenze di altri ragazzi affetti da malattie oncoematologiche con progetti di equitazione, a cui recentemente si sono aggiunti percorsi di vela.

“L’obiettivo della fondazione è l’umanizzazione della cura che vuol dire favorire una medicina che mette al centro il paziente e lo considera attivo partecipante del percorso di cura. In questa ottica si pensa non solo alla malattia ma anche alla qualità della vita della persona, alle relazioni sociali, agli aspetti psicologici e al rapporto empatico tra paziente e medico. Se dovessi spiegarla in due parole direi che la cura è inseparabile dal prendersi cura. A Ravenna c’è una grande attenzione su questi temi, collaboriamo a stretto contatto con il dottor Francesco Lanza dell’ospedale Santa Maria delle Croci e con importanti realtà del territorio come il Circolo ippico ravennate e il Circolo velico ravennate. L’equitazione ha un forte impatto emotivo grazie al contatto con la natura e con i cavalli che sono animali molto empatici, la vela permette di condurre la persona in un contesto completamente nuovo con la possibilità di scorgere nuovi orizzonti e instaurare profonde relazioni tra i membri dell’equipaggio”.

La Fondazione è attiva con i suoi progetti anche al di fuori dei confini regionali: “L’alto Adriatico presenta già diverse sfide di innovazione interessanti ed è quindi terreno fertile per questo dialogo tra professionalità e solidarietà e per l’approccio multidisciplinare che desideriamo che coinvolge medici, psicologi, ricercatori, operatori sanitari e territorio. Le nostre iniziative si svolgono in Emilia-Romagna, Veneto e Friuli-Venezia Giulia”.

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